Fumone è un borgo laziale molto suggestivo situato nella provincia di Frosinone. Il centro storico offre vicoli e panorami splendidi ed è conosciuto per il suo castello.
Il paesino e il castello che si trovano nel borgo e prendono il nome Fumone per la funzione iniziale di torre di difesa che aveva il maniero prima di diventare residenza: avvisare tramite grandi segnali di fumo l’arrivo di un pericolo da valle. L’altura di 800 mt ove è collocato Fumone si trova in una posizione di straordinaria importanza strategica e sull’antica via Latina.
La Rocca di Fumone fu usata dai Papi per oltre 500 anni come antiguardo verso il mezzogiorno e prigione pontificia per prigionieri politici. Veniva assegnata dai Papi a potenti famiglie romane che a loro volta nominavano un uomo d’armi di fiducia che provvedeva al servizio di segnalazione di fumo, custodiva i prigionieri politici che il papa vi inviava, manteneva la disciplina militare nella fortezza, provvedeva alla manutenzione e al rafforzamento delle mura e degli strumenti di difesa, e soprattutto difendeva gli interessi della Chiesa in quel vasto territorio.
L’episodio più importante avvenuto nel castello di Fumone è avvenuto nel 1295 quando vi fu rinchiuso Papa Celestino V, che vi morì dopo dieci mesi di dura prigionia. Il pontificato di Celestino durò pochi mesi, rinunciò alla tiara abdicando e venne recluso nel Castello di Fumone e vi morì il 19 maggio del 1296 compiendo nel luogo il suo primo miracolo.
Da allora il castello divenne anche un luogo spiritualmente importante. Fu così che nel 1584 papa Sisto V decise il castello andava conservato come memoria storica, e lo affidò ad una famiglia aristocratica romana: i marchesi Longhi. Il castello di Fumone nei secoli fu trasformato dalla famiglia Longhi in propria residenza di campagna. Oltre al santuario, i discendenti costruirono il giardino pensile e ampliarono il pino Nobile.
Una delle leggende più importanti riguarda gli antenati degli attuali proprietari del castello. A metà dell’Ottocento il marchesino Francesco Longhi, unico erede maschio, morì alla tenera età di tre anni. La madre impazzì dal dolore al punto che fece imbalsamare il corpicino del figlio per continuare a stare insieme a lui, e far ridipingere tutti i loro ritratti colorando di nero i vestiti e cancellando qualsiasi espressione di gioia.
Nel 1990 i marchesi Fabio e Stefano, attuali proprietari del Castello di Fumone, lo hanno aperto al pubblico. Nel 2014 è stata inaugurata la Galleria d'Arte Contemporanea dedicata al Conte Giovanni de Paolis, colui che si dedicò alla conservazione e valorizzazione del castello di Fumone.
Ecco il sito ufficiale:
www.castellodifumone.it
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